Monday, October 21, 2013

Suicidi e disturbi mentali in aumento tra gli infermieri

Due suicidi ed incremento dei disturbi mentali tra gli infermieri padovani. E' questo il bollettino di guerra diffuso dal Corriere del Veneto del 18 ottobre 2013, nell'articolo "Superlavoro e stress emotivo, gli infermieri dallo psichiatra", a firma di Michela Nicolussi Moro. Le cause: carichi di lavoro eccessivi, ferie e riposi che saltano, doppi turni, una pressione lavorativa crescente. L'impossibilità, aggiungo io, di avere una vita privata autonoma dal lavoro, di coltivare i propri hobby e la propria personalità, di studiare o semplicemente di distrarsi. Di godersi la famiglia e i figli, di avere una qualità di vita accettabile. Insomma, in poche parole, di fare una vita normale e umana. Una situazione non limitata a Padova o al solo Veneto, ma a leggere gli articoli sempre più numerosi della stampa locale italiana, una emergenza, vera, che riguarda l'intero territorio nazionale. Eppure, mi risulta esista una normativa europea che impone a qualsiasi azienda, comprese le aziende sanitarie, di garantire un clima lavorativo ottimale. Per fare in modo che il lavoro non diventi una pena e una maledizione biblica, ma una fonte possibile di autorealizzazione e di gratificazione. L'allarme sulla carenza ormai insostenibile delle risorse infermieristice suona già da diverso tempo, ma nessuno in Parlamento sembra raccoglierlo. L'infermiere è un invisibile e in Italia soltanto le categorie che acquisiscono visibilità sui media che contano riscuotono interesse e ottengono risposta ai loro bisogni.

Monday, September 30, 2013

Infermieri motivati ma delusi

"Infermieri tra malessere e orgoglio" titola in apertura, a tutta pagina, Il Sole 24 ore Sanità del 17-23 settembre 2013. L'articolo riferisce di un'indagine, svolta da Cergas Bocconi e Nursind, sugli infermieri italiani. Dallo studio emerge che l'infermiere tipo italiano è orgoglioso del lavoro che svolge e si identifica con la propria professione, ma percepisce uno scarso riconoscimento da parte della società, della politica e dei media. Inoltre si lamenta di un aumento significativo dei carichi di lavoro, nel corso degli ultimi anni, con un incremento dello stress fisico e psichico a fronte di una gestione aziendale percepita come inadeguata, insufficiente e inefficace. Poco consola che i colleghi tedeschi e olandesi, meglio retribuiti e organizzati, manifestino un'insoddisfazione più marcata degli italiani nei confronti della professione. Infine dalla ricerca emerge un progressivo invecchiamento degli infermieri italiani, che potrebbe determinare nel prossimo futuro dei seri problemi di turnover.

Thursday, May 30, 2013

Infermieri. Lo stress lavoro-correlato mina la salute degli operatori e peggiora le prestazioni rese ai cittadini

Viviamo tempi di crisi economica, forse peggiore persino della catastrofe economica del 1929. In Italia il debito pubblico è alle stelle e soldi non ce ne sono. Ed è giusto che si provveda a tagliare la spesa pubblica. Naturalmente con tagli razionali. Non incidendo la carne viva. Purtroppo l'imperatvo di tagliare porta oggi, invece, a tagli lineari e indiscriminati, non a tagli ragionati. Si riducono risorse laddove invece bisognerebbe rafforzare. E' il caso dell'assistenza infermieristica, che andrebbe, nel nostro Paese, potenziata, tenuto conto dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle malattie cronico-degenerative. Bloccando invece il turnover, ci informa il Sole Sanità, una testata non certo tenera con gli infermieri, sta peggiorando il clima lavorativo e stanno aumentando gli infortuni del 50% e i problemi di salute degli operatori collegati allo stress da lavoro. E' davvero paradossale che un settore che si occupa della salute degli italiani si dimostri invece così incapace di tutelare la salute di coloro che vi lavorano, con ricadute pesanti sul piano dell'efficienza e dell'efficacia delle prestazioni erogate ai cittadini. La soluzione non è poi così difficile: occorre un management all'altezza dei tempi, che implementi le migliori tecniche di gestione delle risorse umane e sappia correggere la rotta di un economicismo miope e pasticcione, che sta minando non solo la salute dei cittadini, ma persino quella dei bilanci.