tag:blogger.com,1999:blog-349827042024-03-13T04:06:01.290-07:00infermierioggidiario in pubblico di un infermiere su temi e problemi riguardanti l'infermieristica e l'attività professionalemunsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.comBlogger61125tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-33513853755679281542019-08-27T02:20:00.003-07:002023-06-25T04:40:10.221-07:00Gli inibitori di pompa protonica sono farmaci sicuri?Gli inibitori di pompa protonica (quelli per intenderci il cui principio attivo termina in genere con il suffisso -prazolo) sono tra i farmaci più usati, in ospedale e al domicilio. Vengono, come consumo, subito dopo i farmaci impiegati per combattere la pressione alta e gli altri problemi a carico dell'apparato cardiocircolatorio.
Oggi questi farmaci, utilizzati principalmente per tamponare l'eccessiva acidità gastrica, sono finiti sul banco degli imputati, accusati di favorire l'instaurarsi di alcune temibili patologie, tra le quali la morte prematura, l'ictus, il diabete e la demenza.
Uno studio piuttosto ampio ha tuttavia ridimensionato questi timori. Neutralizzando l'acidità gastrica gli IPP possono, al limite, favorire l'instaurarsi di infezioni del tratto gastro-intestinale. Ne dà notizia il Corriere della Sera/Salute nell'articolo a firma di Elena Meli (<a href="https://www.corriere.it/salute/cards/quanto-sono-sicuri-farmaci-gastroprotettori-ecco-come-usarli/i-farmaci-piu-utilizzati_principale_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=BwJ6SsE3&pids=FR&credits=1&origin=https%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fsalute%2Fcards%2Fquanto-sono-sicuri-farmaci-gastroprotettori-ecco-come-usarli%2Fi-farmaci-piu-utilizzati_principale.shtml">"Quanto sono sicuri i farmaci gastroprotettori? Ecco come usarli"</a>, 26 agosto 2019).
Impiegati principalmente per contrastare il reflusso gastroesofageo, disturbo molto diffuso tra la popolazione, gli specialisti consigliano in molti casi la sospensione almeno temporanea dell'assunzione degli inibitori di pompa protonica, con riduzione graduale sotto controllo medico.
Inoltre i gastroenterologi sottolineano come tali farmaci vengano assunti spesso senza una reale necessità.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-28305631361879514152019-08-22T00:46:00.000-07:002019-08-22T00:46:37.522-07:00Il caffè fa bene o male?"Posso prendere un caffè o mi farà male?" E' una domanda che spesso l'infermiere si sente rivolgere da pazienti reduci da un ictus oppure affetti da ipertensione. Alla domanda risponde un articolo del Corriere Salute di giovedì 22 agosto, "<a href="https://www.corriere.it/salute/19_agosto_21/caffe-fa-bene-o-fa-male-oggi-corriere-salute-2fd23552-c0cf-11e9-a944-b7ca57037a99_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=t8ZStm7H&pids=FR&credits=1&origin=https%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fsalute%2F19_agosto_21%2Fcaffe-fa-bene-o-fa-male-oggi-corriere-salute-2fd23552-c0cf-11e9-a944-b7ca57037a99.shtml">Il caffè fa bene o fa male?</a>" di Carolina Ricci.
Il responso è questo: il caffè contiene degli antiossidanti, con effetto anche antinfiammatorio, che riducono la probabilità di contrarre l'ictus o l'infarto anche del 15%. Purché si assuma una dose di caffè tra le 3 e le 5 tazzine. Quindi, in quantità limitate, il caffè sembra ridurre il rischio cardiovascolare complessivo.<br>
Oltre le cinque tazzine l'effetto del caffè potrebbe risultare dannoso per la salute, provocando in taluni soggetti un innalzamento significativo della pressione arteriosa. Quindi, caffè sì, ma con moderazione.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-29841316274477701722019-06-03T12:28:00.000-07:002019-06-03T12:28:57.297-07:00Come un'assistenza infermieristica eccellente migliora le prestazioni dei mediciUn'ampia ricerca mostra che i programmi che promuovono un'<b>assistenza infermieristica di qualità</b> hanno un impatto radicale in tutte le organizzazioni sanitarie. Gli ospedali che aderiscono a queste iniziative ottengono risultati eccellenti: <b>maggiore soddisfazione e fidelizzazione degli infermieri</b>, <b>migliore esperienza e sicurezza dei pazienti</b>, <b>diminuzione della mortalità</b>, aumento delle entrate e molti altri benefici. Inoltre è dimostrata una correlazione positiva tra l'eccellenza infermieristica e le prestazioni dei medici . Lo rivela un articolo apparso sulla Harvard Business Review a firma di Christina Dempsey e Thomas H. Lee (<a href="https://hbr.org/2019/05/how-great-nursing-improves-doctors-performance">How Great Nursing Improves Doctors’ Performance</a>, May 22, 2019)munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-25861901449155722502019-05-17T02:28:00.000-07:002019-05-17T02:29:48.065-07:00Ipertensione, il killer silenziosoL’OMS ha dichiarato la giornata di oggi <b>“World Hypertension Day”</b>.
<p>Riportiamo dal <a href="https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/hypertension">sito dell’OMS</a>:</p><ul>
<li>L’ ipertensione - o pressione sanguigna elevata - è una condizione medica seria che aumenta significativamente i rischi per cuore, cervello, reni e altre malattie. (Possibili malattie provocate dall'ipertensione: infarto cardiaco, scompenso cardiocircolatorio, fibrillazione atriale, ictus cerebrale, insufficienza renale, sfiancamento/rottura dell'aorta, occlusione delle arterie degli arti inferiori, deficit cognitivo e demenza su base vascolare, n.d.r.)</li>
<li>Si stima che 1,13 miliardi di persone in tutto il mondo soffrano di ipertensione, la maggior parte (due terzi) vive in paesi a basso e medio reddito.</li>
<li>Nel 2015, 1 uomo su 4 e 1 donna su 5 soffrivano di ipertensione.</li>
<li>Meno di 1 persona su 5 con ipertensione ha il problema sotto controllo.</li>
<li>L'ipertensione è una delle principali cause di morte prematura in tutto il mondo.</li>
<li>Uno degli obiettivi globali per le malattie non trasmissibili è ridurre la prevalenza dell'ipertensione del 25% entro il 2025 (baseline 2010).</li></ul></p>
<p><b>Prevenzione</b><ul>
<li>Ridurre l'assunzione di sale (meno di 5 g al giorno)</li>
<li>Mangiare più frutta e verdura</li>
<li>Essere fisicamente attivi in modo regolare</li>
<li>Evitare l'uso del tabacco</li>
<li>Ridurre il consumo di alcol</li>
<li>Limitare l'assunzione di cibi ricchi di grassi saturi</li>
<li>Eliminazione / riduzione dei grassi trans nella dieta</li></ul></p>
<p><b>Gestione</b><ul>
<li>Ridurre e gestire lo stress mentale</li>
<li>Controllare regolarmente la pressione sanguigna</li>
<li>Trattare farmacologicamente la pressione alta</li>
<li>Gestire altre condizioni mediche</li></ul></p>
munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-6807812875466471662019-05-16T02:21:00.000-07:002019-05-16T02:25:11.298-07:00Prevenire la demenza con uno stile di vita salutareCausata da malattie come per esempio l’Alzheimer e alcune forme di ictus, la demenza è diventato un problema di salute pubblica in rapida espansione numerica. Si calcola ci siano almeno 50 milioni di persone nel mondo che soffrono di demenza, con 10 milioni di nuovi casi ogni anno. La demenza si manifesta con <b>deficit a carico di numerose funzioni cognitive</b>: la memoria, il pensiero, l'orientamento, la comprensione, la capacità di fare calcoli, l'apprendimento, il linguaggio e la capacità di giudizio. Essa determina <b>problemi comportamentali</b> e <b>incapacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana</b>. Costituisce una delle principali cause di <b>disabilità</b> e <b>dipendenza</b> tra le persone anziane in tutto il mondo. Ha inoltre un <b>impatto fisico, psicologico, sociale ed economico</b>, non solo sulle persone affette, ma anche sui loro assistenti, le famiglie e la società in generale.
<br>Secondo l’<a href="https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/dementia">OMS</a> è possibile ridurre l’incidenza della demenza adottando uno <b>stile di vita appropriato</b>, che consiste nello <b>svolgere regolare attività fisica</b>, <b>non fumare</b>, <b>evitare un consumo eccessivo di alcol</b>, <b>mantenere il peso forma</b>, seguire una <b>dieta salutare</b>, <b>mantenere livelli appropriati di pressione del sangue, di colesterolo e glicemia</b>.
munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-48485543478400803902019-05-09T07:28:00.001-07:002019-05-09T07:29:57.276-07:00Troppe morti nel mondo da incidenti stradaliPatrocinata dall'ONU, con il sostegno dell'OMS, si svolge dal 6 al 12 maggio 2019 la <b><a href="https://www.unroadsafetyweek.org/en/home">Quinta Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale</a></b>. Il Global Status Report, reso noto dall'OMS nel dicembre del 2018, evidenzia come il numero di <b>decessi</b> annuale da traffico stradale abbia raggiunto l'impressionante cifra di <b>1,35 milioni</b>. <b>Gli incidenti stradali sono oggi il principale killer di bambini e giovani tra i 5 e i 29 anni</b>. Ogni anno quasi 400.000 persone sotto i 25 anni muoiono sulle strade del mondo, in media più di 1000 al giorno. E nei paesi più ricchi anche gli anziani sono vittime del traffico in misura consistente. Eppure esistono misure preventive efficaci che, se adottate, contribuirebbero a salvare un numero considerevole di vite. Per esempio, l'<b>uso corretto del casco</b> per ciclisti e motociclisti. Uno studio sottolinea come <b>una riduzione della velocità del 5% comporterebbe una riduzione del 30% degli incidenti stradali mortali</b>.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-74418495095633761722019-05-08T06:04:00.000-07:002019-05-08T06:16:36.653-07:00La polmonite è la prima causa infettiva di morte nel mondoSecondo i dati dell'<a href="https://www.who.int/">OMS</a> la polmonite è la prima causa infettiva di morte in tutto il mondo.
A detta degli esperti <b>la polmonite può essere prevenuta</b> attraverso queste misure:
<li>l'immunizzazione;</li>
<li>un'alimentazione adeguata;</li>
<li>una riduzione dell'esposizione all'inquinamento;</li>
<li>un miglioramento delle condizioni abitative;</li>
<li>evitando di fumare vicino ai bambini.</li>
munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-26051039738553909402019-05-04T01:20:00.000-07:002019-05-04T01:23:48.683-07:00Come è cambiata la professione infermieristica negli ultimi 50 anniLa professione infermieristica è profondamente mutata negli ultimi 50 anni. E' quanto sostiene Allana Akhtar in un articolo pubblicato su <i>Business Insider</i> ("<a href="https://www.businessinsider.com/how-being-a-nurse-has-changed-2019-4?IR=T">THEN AND NOW: Here's how being a nurse has changed in the last 50 years</a>"). L'<b>istruzione formale</b> impartita alle infermiere(i) si è fatta più <b>articolata</b> e <b>prolungata</b> ed è di frequente di <b>livello universitario</b>. Quella dell'infermiera(e) sta diventando una <b>professione autonoma</b> rispetto a quella posizione "servile" nei confronti del medico, così comune soltanto qualche decennio fa. Per molti il nursing si sta trasformando, da continuazione del lavoro di cura storicamente affidato alle donne tra le mura domestiche, in una professione rispettata, con possibilità di progressione di carriera.
Le infermiere (i) rappresentano ormai la <b>forza lavoro più consistente nel settore sanitario di tutti i Paesi del mondo sviluppato</b> e sempre nuovi campi di specializzazione si profilano all'orizzonte, come l'<b>assistenza infermieristica forense</b> e l'ambito <b>informatico</b>.
Si tratta inoltre di una <b>professione in espansione</b>. L'invecchiamento della popolazione nei Paesi più ricchi e al contempo la necessità di mantenere sistemi sanitari economicamente sostenibili, assegnerà alle infermiere in un futuro imminente un ruolo ancora più importante in campo sanitario. Basti soltanto pensare alle prospettive offerte dalla organizzazione e implementazione di un'assistenza territoriale di buon livello, per capire che si tratta di una professione in espansione non solo numerica, ma anche <b>strategica</b>.
Nel mentre, negli ospedali i posti letto si sono ridotti, la durata delle degenze si è accorciata e <b>i pazienti spesso presentano problemi sanitari complessi</b> che richiedono giocoforza un'<b>assistenza infermieristica più efficiente e qualitativamente sofisticata</b>.
Anche la documentazione infermieristica si sta adeguando alle esigenze della contemporaneità. Fornire cure migliori richiede <b>annotazioni infermieristiche puntuali, accurate e strutturate</b>. E difatti in numerose realtà, con l'avvento della cartella elettronica (negli USA il governo ha stanziato 19,2 miliardi di dollari per incrementare l'adozione delle <b>cartelle cliniche elettroniche</b>), le <b>note infermieristiche digitali</b> stanno diventando prassi corrente. munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-53735199813853709982019-05-02T08:59:00.001-07:002019-05-02T09:02:27.863-07:00L'uso inappropriato dei guanti espone a un maggior rischio di dermatite e... a costi eccessivi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://2.bp.blogspot.com/-kbfyYeiGqBE/XMsTYEXQR9I/AAAAAAAAAsI/9I81NU6pilQMKuY5Yk6PmItH4hP0XCGxwCLcBGAs/s1600/glove_aware.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-kbfyYeiGqBE/XMsTYEXQR9I/AAAAAAAAAsI/9I81NU6pilQMKuY5Yk6PmItH4hP0XCGxwCLcBGAs/s1600/glove_aware.jpg" data-original-width="213" data-original-height="300" /></a></div>Almeno è quanto sostiene il Royal College of Nursing che ha promosso una campagna di sensibilizzazione tra gli infermieri sull'uso dei guanti. Titolo dell'evento: "Glove Awareness Week" (letteralmente: "settimana di consapevolezza del guanto").
Secondo le loro linee guida i guanti andrebbero usati soltanto quando c'è il pericolo di venire a contatto con il <b>sangue e altri fluidi corporei</b> e con <b>mucose</b> e <b>soluzioni di continuo della cute</b>. Oppure quando si maneggiano <b>preparati chimici irritanti</b> (disinfettanti, farmaci citotossici, ecc.). Inoltre i guanti andrebbero indossati soltanto quando le <b>mani</b> sono completamente <b>asciutte</b>.
Secondo gli inglesi, nella pratica clinica si fa spesso un <b>uso inappropriato dei guanti</b>, rischiando di procurarsi lesioni cutanee e <b>sprecando risorse economiche</b> per definizione scarse. Oltre a causare un danno da <b>inquinamento ambientale</b>.
Il Royal College stima che 1000 operatori sanitari del Regno Unito sviluppino ogni anno una <b>dermatite da contatto</b>, causata dall'uso dei guanti.
In molte occasioni, al fine di proteggere maggiormente dalle infezioni sia l'operatore che il paziente, più opportuno dei guanti è il <b>lavaggio accurato delle mani</b>.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-68469181345999290842019-05-01T02:01:00.000-07:002019-05-01T02:01:34.986-07:00Bioritmi scombussolati dal lavoro a turniSulle ripercussioni negative del lavoro a turni torna <i>Psicologia contemporanea</i> in un articolo di Massimo Montebove (<a href="http://www.psicologiacontemporanea.it/blog/quei-maledetti-stressanti-turni-di-lavoro/?utm_source=facebook_pc_articolo&utm_medium=facebook&utm_campaign=facebook_pc_articolo&utm_term=facebook_pc_articolo-turni-lavoro&utm_content=link&fbclid=IwAR3sjr4gVk7il8Q89Asa1PKDfdrvcoXHJNwBUfM8MgtXVMKMNF8uMZxCUZ8">Quei maledetti stressanti turni di lavoro</a>). Il lavoro a turni, che coinvolge, tra le altre, le cosiddette <b>"professioni di aiuto"</b> come forze dell'ordine e operatori sanitari, ha ripercussioni negative sull'equilibrio psicofisico e sulla salute delle persone. Che vanno dai <b>disturbi del sonno</b> alla <b>stanchezza</b>, dalla <b>riduzione delle abilità cognitive</b> al <b>burnout</b>. Con un rischio aumentato di <b>errori</b> e <b>incidenti sul lavoro</b>. E, secondo molte ricerche, con un incremento della possibilità di sviluppare negli anni <b>malattie organiche</b> anche <b>gravi</b>.
Compito delle organizzazioni è pertanto quello di prestare <b>maggiore attenzione all'integrità psicofisica dei lavoratori</b> e all'allestimento di orari e condizioni di servizio più in linea con la salute delle persone. Ciò comporterebbe una ricaduta positiva sull'efficienza stessa del sistema.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-18064194074257167512019-04-30T03:32:00.000-07:002019-05-01T02:03:35.814-07:00Aumentano in Gran Bretagna i suicidi tra gli infermieriSono in aumento i suicidi tra gli infermieri. A dare l'allarme è la rivista inglese <i>Nursing Times</i> (Gemma Mitchell, <a href="https://www.nursingtimes.net/news/workforce/figures-spark-call-for-inquiry-into-alarming-levels-of-nurse-suicide/7028770.article">Figures spark call for inquiry into 'alarming' levels of nurse suicide</a>, 29 aprile 2019) che invoca una maggiore attenzione nei confronti dello <b>stress</b> e delle <b>pressioni</b> cui viene sottoposto il personale del Servizio Sanitario Nazionale. Il Governo britannico è stato sollecitato a svolgere un'indagine urgente.
In questi anni di taglio dei costi, di ottimizzazione delle risorse e di razionalizzazione economica <b>si è forse perso di vista il "fattore umano"</b>, lo sviluppo di organizzazioni più attente alle esigenze degli operatori, in linea con le acquisizioni della psicologia e della sociologia del lavoro.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-11964760133233767792019-03-11T10:42:00.000-07:002019-03-11T10:42:51.034-07:00I medici in futuro si potranno sostituire, gli infermieri noL'avvento dell'IA (Intelligenza Artificiale) renderà obsoleti molti lavori che verranno sostituiti da software e da computer collegati in Rete. E' quanto ipotizza il professore israeliano Yuval Noah Harari nel suo (ultimo) libro <i>Lezioni per il XXI secolo</i>.
Egli scrive: <blockquote>Molti medici si concentrano in modo quasi esclusivo sull'attività di elaborare informazioni: acquisiscono dati medici, li analizzano e forniscono una diagnosi. Al contrario, gli infermieri devono possedere una certa forza fisica e intuizione psicologica per eseguire un'iniezione dolorosa, sostituire una medicazione o contenere un paziente violento. Pertanto, con ogni probabilità, avremo un dottore dell'IA sul nostro smartphone decenni prima di avere un robot infermiere affidabile. E' plausibile che l'industria della cura alla persona - che si occupa dei malati, sia giovani sia anziani - rimanga un bastione umano per lungo tempo.</blockquote>
Parola di futurologo.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-26332582592116626022015-10-25T02:47:00.000-07:002019-04-30T03:43:28.929-07:00Cervelli in fuga: gli infermieri italiani scappano a Londra.E', in sostanza, quanto pubblica Il Fatto Quotidiano, il 25 ottobre 2015, in un articolo a firma di Ludovica Liuni (<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/25/regno-unito-la-fuga-degli-infermieri-italiani-qui-possiamo-fare-carriera-ed-essere-considerati-persone-non-numeri/2145587/">Regno Unito, la "fuga" degli infermieri italiani: "Qui possiamo fare carriera ed essere considerati persone e non numeri"</a>).
Stando a quanto riportato dall'articolo, sono già 2500 gli infermieri italiani che hanno attraversato la Manica e trovato lavoro in Gran Bretagna. Spinti da una maggiore possibilità occupazionale, dalla prospettiva di progressioni di carriera e da salari più alti.
La situazione appare paradossale. Secondo una statistica OCSE del 2014, <b>in Italia mancano 60mila infermieri, mentre 25mila laureati continuano a rimanere disoccupati</b>. La recessione economica, iniziata nel 2008, sembra avere pesantemente inciso sul sistema sanitario italiano, con chiusura di posti letto e blocco del turnover.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-32786976486804455842015-02-28T01:56:00.003-08:002015-10-25T02:55:35.407-07:00Gli infermieri del futuro saranno prodotti da stampanti 3D?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-E9BJFzSDvOE/VPGTMmena_I/AAAAAAAAAMU/eurBBzAvsOM/s1600/novdignitainternet.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-E9BJFzSDvOE/VPGTMmena_I/AAAAAAAAAMU/eurBBzAvsOM/s1600/novdignitainternet.jpg" /></a></div>E' la scioccante tesi che avanza Jaron Lanier nel suo ultimo libro, <a href="http://www.ibs.it/code/9788842819844/lanier-jaron/dignita-tempi-internet.html"><b>La dignità ai tempi di internet. Per un'economia digitale equa</b></a>, edito in Italia da il Saggiatore nel 2014. Pioniere dell'informatica, esperto di Realtà virtuale, collaboratore di giganti digitali come Google, Adobe, Oracle e Microsoft, considerato da <i>Time</i> uno dei cento pensatori più influenti del nostro tempo, Lanier vede il futuro socio-assistenziale dominato dai robot. <b>Gli anziani</b>, sostiene Lanier, <b>sono in costante aumento e sta diventando pressoché insostenibile rispondere ai loro bisogni sanitari</b> con efficienza ed efficacia. Inoltre gli infermieri in carne ed ossa sono soggetti a comprensibili errori umani, che potrebbero costare sempre di più in termini di risarcimenti e polizze assicurative. Ecco che diventa allettante l'idea di produrre, magari ricorrendo alle famose stampanti 3D, assistenti e infermieri meno fallibili e più economici. Già ora, scrive Lanier, "i robot possono eseguire compiti piuttosto delicati, come alcune fasi di operazioni chirurgiche, e si stanno rivelando molto più affidabili degli esseri umani in contesti come la guida dei veicoli".
Lanier definisce "plausibile" questo, anche per lui inquietante, scenario fantascientifico. Spesso i futurologi sbagliano le previsioni. Vedremo.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-73895030185870831102013-10-21T02:07:00.000-07:002013-10-21T02:16:46.336-07:00Suicidi e disturbi mentali in aumento tra gli infermieriDue <b>suicidi</b> ed incremento dei <b>disturbi mentali</b> tra gli infermieri padovani. E' questo il bollettino di guerra diffuso dal <i>Corriere del Veneto</i> del 18 ottobre 2013, nell'articolo "<a href="http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2013/18-ottobre-2013/superlavoro-stress-emotivo-infermieri-psichiatra--2223505120441.shtml">Superlavoro e stress emotivo, gli infermieri dallo psichiatra</a>", a firma di Michela Nicolussi Moro.
Le cause: carichi di lavoro eccessivi, ferie e riposi che saltano, doppi turni, una pressione lavorativa crescente. L'impossibilità, aggiungo io, di avere una vita privata autonoma dal lavoro, di coltivare i propri hobby e la propria personalità, di studiare o semplicemente di distrarsi. Di godersi la famiglia e i figli, di avere una qualità di vita accettabile. Insomma, in poche parole, di <b>fare una vita normale</b> e umana. Una situazione non limitata a Padova o al solo Veneto, ma a leggere gli articoli sempre più numerosi della stampa locale italiana, una emergenza, vera, che riguarda l'intero territorio nazionale. Eppure, mi risulta esista una normativa europea che impone a qualsiasi azienda, comprese le aziende sanitarie, di garantire un clima lavorativo ottimale. Per fare in modo che il lavoro non diventi una pena e una maledizione biblica, ma una fonte possibile di autorealizzazione e di gratificazione.
L'allarme sulla carenza ormai insostenibile delle risorse infermieristice suona già da diverso tempo, ma nessuno in Parlamento sembra raccoglierlo. L'infermiere è un invisibile e in Italia soltanto le categorie che acquisiscono visibilità sui media che contano riscuotono interesse e ottengono risposta ai loro bisogni.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-10260342954170476792013-09-30T06:32:00.000-07:002013-09-30T06:47:08.368-07:00Infermieri motivati ma delusi"Infermieri tra malessere e orgoglio" titola in apertura, a tutta pagina, Il Sole 24 ore Sanità del 17-23 settembre 2013. L'articolo riferisce di un'indagine, svolta da <a href="http://www.cergas.unibocconi.it/wps/wcm/connect/Cdr/Centro_CERGASit/Home">Cergas Bocconi</a> e <a href="http://www.nursind.it/nursind2/">Nursind</a>, sugli infermieri italiani. Dallo studio emerge che <b>l'infermiere</b> tipo italiano <b>è orgoglioso</b> del lavoro che svolge e <b>si identifica con la propria professione</b>, ma percepisce uno <b>scarso riconoscimento</b> da parte della società, della politica e dei media. Inoltre si lamenta di un <b>aumento</b> significativo dei <b>carichi di lavoro</b>, nel corso degli ultimi anni, con un incremento dello stress fisico e psichico a fronte di una <b>gestione aziendale</b> percepita come <b>inadeguata</b>, insufficiente e inefficace.
Poco consola che i colleghi tedeschi e olandesi, meglio retribuiti e organizzati, manifestino un'insoddisfazione più marcata degli italiani nei confronti della professione. Infine dalla ricerca emerge un progressivo <b>invecchiamento</b> degli infermieri italiani, che potrebbe determinare nel prossimo futuro dei seri <b>problemi di turnover</b>.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-89945494747654313192013-05-30T02:54:00.000-07:002013-09-30T07:17:42.382-07:00Infermieri. Lo stress lavoro-correlato mina la salute degli operatori e peggiora le prestazioni rese ai cittadiniViviamo tempi di crisi economica, forse peggiore persino della catastrofe economica del 1929. In Italia il debito pubblico è alle stelle e soldi non ce ne sono. Ed è giusto che si provveda a tagliare la spesa pubblica. Naturalmente con tagli razionali. Non incidendo la carne viva. Purtroppo l'imperatvo di tagliare porta oggi, invece, a tagli lineari e indiscriminati, non a tagli ragionati. Si riducono risorse laddove invece bisognerebbe rafforzare. E' il caso dell'assistenza infermieristica, che andrebbe, nel nostro Paese, potenziata, tenuto conto dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle malattie cronico-degenerative. <b>Bloccando</b> invece <b>il turnover</b>, ci informa il <a href="http://www.sanita.ilsole24ore.com/art/regioni-e-aziende/2013-05-29/laboratorio-fiaso-benessere-organizzativo-131440.php?uuid=AbiM5L0H">Sole Sanità</a>, una testata non certo tenera con gli infermieri, <b>sta peggiorando il clima lavorativo</b> e <b>stanno aumentando gli infortuni del 50% e i problemi di salute degli operatori collegati allo stress da lavoro</b>. E' davvero paradossale che un settore che si occupa della salute degli italiani si dimostri invece così incapace di tutelare la salute di coloro che vi lavorano, con ricadute pesanti sul piano dell'efficienza e dell'efficacia delle prestazioni erogate ai cittadini.
La soluzione non è poi così difficile: <b>occorre un management all'altezza dei tempi</b>, che implementi le migliori tecniche di gestione delle risorse umane e sappia correggere la rotta di un economicismo miope e pasticcione, che sta minando non solo la salute dei cittadini, ma persino quella dei bilanci.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-88933707631535294962012-05-07T06:10:00.000-07:002012-05-07T06:10:41.731-07:00Crisi economica e professione infermieristicaIl segretario generale dell'EFN (Federazione Europea delle Associazioni Infermieristiche) Paul de Raeve ha dichiarato: <blockquote>Gli effetti della crisi economica sugli infermieri e il settore sono visibili: una effettiva riduzione dei posti di lavoro in tutta Europa, tagli agli stipendi degli infermieri, congelamento dei salari, minori percentuali di assunzioni e di mantenimento dei posti di lavoro e casi in cui si è dovuti scendere a compromessi relativamente alla qualità delle cure e alla salute dei pazienti. In tutta Europa tutto ciò si è tradotto in maggiore lavoro per gli infermieri per poter mantenere gli standard di qualità, allo stesso tempo si richiede agli infermieri stessi di lavorare di più e guadagnare di meno. Mancanza di attrezzature, forniture ridotte e personale inadeguato fanno sì che in tutta Europa la vita dei pazienti sia messa in pericolo quotidianamente. Per far sì che gli infermieri possano mantenere alti gli standard di qualità, devono essere intraprese azioni concrete per migliorare le condizioni di lavoro e la formazione degli infermieri.</blockquote>
(Fonte: <a href="http://www.sanita.ilsole24ore.com/">Il Sole 24 Ore Sanità</a>)munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-51871457350529107872012-02-13T08:00:00.000-08:002013-09-30T06:43:44.258-07:00Carenza di infermieri e sicurezza del malatoL'attenzione spasmodica al contenimento dei costi, in tempi di crisi economica, colpisce anche la sanità. Da un lato è giusto che si cerchi di ottimizzare le risorse e di progettare un sistema sanitario economicamente sostenibile. Dall'altro, sarebbe sbagliato sottovalutare i rischi che un ridimensionamento di risorse comporta. I giornali italiani pullulano di articoli in cui si lamenta una carenza cronica di personale infermieristico nelle strutture sanitarie. Spesso la notizia è accolta dal cittadino comune con un'alzata di spalle. Cittadino che spesso non conosce la complessità dell'organizzazione sanitaria ed è convinto (o è stato convinto da una cattiva stampa) che negli ospedali, come in genere nei posti pubblici, si lavori poco.<br />Ebbene, pur senza creare inutili allarmismi, è bene informare quello stesso cittadino che una carenza di infermieri si può ripercuotere sulla sua stessa sicurezza, una volta che si trovi ad aver bisogno di prestazioni sanitarie. <br />Soltanto una <span style="font-weight:bold;">presenza adeguata di infermieri</span> in corsia e nei servizi territoriali può garantire, come dimostrato da numerose ricerche, una <span style="font-weight:bold;">minore frequenza di complicanze ed eventi avversi, ricoveri più brevi e tassi di mortalità più bassi</span>.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-55822346803687440512010-01-15T11:12:00.000-08:002010-01-15T11:18:38.931-08:00Da grande farò... L'infermieraDopo tanti articoli di stampa che accusano gli infermieri delle peggiori nefandezze, spesso non distinguendo tra le varie figure professionali che si incontrano in campo sanitario (per i giornali, anche quelli più importanti, è infermiere chiunque in sanità indossi una divisa e non sia medico), finalmente ho trovato un articolo che trasmette un'immagine positiva della nostra professione. Nella rubrica "Cosa farò da grande..." del n. 73 di <a href="http://www.focusjunior.it/">Focus Junior</a> scrive infatti Annalisa Infante:<br /><blockquote>"Nei telefilm gli infermieri sono degli eroi: sempre di corsa al fianco dei dottori per salvare la vita dei pazienti. Nella realtà, anche se con un po' di "avventura" in meno, sono gli "angeli" degli ospedali. Aiutano i malati che soffrono, somministrano i medicinali, accorrono quando qualcosa non va. E, per i medici, sono un aiuto molto importante. La loro non è una vita facile perché richiede sacrifici, un po' di psicologia e molta disponibilità. Chi ci ha provato, però, assicura che ne vale la pena"</blockquote>E prosegue:<blockquote> "Il consiglio, dopo la terza media, è quello di iscriversi a un Liceo che dia una buona preparazione generale. e poi di fare un Corso di laurea in scienze infermieristiche[...]. In una professione d'aiuto, come quella dell'infermiera, l'aggiornamento è essenziale"</blockquote>Articolo lusinghiero e abbastanza realistico.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-82465289167320792072009-11-10T23:59:00.000-08:002009-11-11T00:06:59.893-08:00Gli infermieri scrivono<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_DtcdC8Q3Hhw/SvpvNaH1w5I/AAAAAAAAAAM/lutS3eZ3Xik/s1600-h/ilsoleinunalacrima.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 80px; height: 113px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_DtcdC8Q3Hhw/SvpvNaH1w5I/AAAAAAAAAAM/lutS3eZ3Xik/s320/ilsoleinunalacrima.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5402752979125519250" border="0" /></a><br />Gli infermieri scrivono, per comunicare le loro preziose esperienze lavorative. Una pratica che dovrebbe estendersi e che fornisce un importante contributo al dibattito attuale sulla sanità. La qualità dell'assistenza infermieristica è strategica per il funzionamento ottimale di tutto il sistema sanitario. Lo si dimentica ancora troppo spesso.<br />Segnalo perciò con entusiasmo l'uscita del libro <span style="font-style: italic;">Il sole in una lacrima</span> di Luca Favaro, infermiere di Treviso, cui Famiglia Cristiana dedica un bell'<a href="http://www.stpauls.it/fc/0946fc/0946fc30.htm">articolo</a>.<br />Per chi fosse curioso di leggere il libro, si può ordinare <span style="font-weight: bold;"><a href="http://www.ibs.it/code/9788860963352/favaro-luca/sole-in-una-lacrima.html">qui</a><qtlend></qtlend></span>.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-73588728967469047322009-08-12T10:46:00.000-07:002009-08-12T10:54:07.707-07:00Infermieri, lavoratori qualificati introvabili e sottopagatiSecondo i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere (fonte <a href="http://www.ilsole24ore.com/">Il Sole 24 Ore</a>), è difficile per le imprese italiane trovare lavoratori tra alcune professioni ad elevata specializzazione.<br />Fra le <span style="font-weight: bold;">dieci figure professionali qualificate</span> più difficili da reperire per le aziende, al <span style="font-weight: bold;">primo posto</span> figurano gli <span style="font-weight: bold;">infermieri</span>.<br />Le vecchie leggi del mercato suggeriscono che per riequilibrare domanda e offerta bisogna agire sul prezzo. Retribuzioni più elevate per gli infermieri, in linea con le retribuzioni europee (e migliori condizioni di lavoro), renderebbero sicuramente questa professione maggiormente appetibile per i giovani.<br />Purtroppo molti governanti e amministratori sono per il mercato soltanto a parole.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-53553833986763592632009-07-06T12:05:00.000-07:002009-07-06T12:37:17.242-07:00L'effetto noceboBello il servizio del Corriere della Sera di domenica 21.06.2009, che tratta dell'"effetto nocebo"("<a href="http://archiviostorico.corriere.it/2009/giugno/21/parole_sbagliate_che_fanno_ammalare_co_9_090621102.shtml">Le parole sbagliate che fanno ammalare</a>", di Daniela Natali, pagina 52).<br />In pratica, come esiste l'effetto placebo, cioè l'effetto benefico prodotto sulla salute da una sostanza inerte, così esiste l'effetto nocebo, spesso indotto nei malati da un modo disastroso di condurre la relazione medico-paziente da parte del medico stesso.<br />Scarsa umanità, mancanza di tatto e sensibilità, terrorismo psicologico, pratiche di medicina difensiva, diagnosi sbagliate possono provocare danni alla psiche del paziente, che, tramite i noti<br />meccanismi neuro-ormonali, possono ripercuotersi sul suo benessere e sulla sua salute fisica.<br />Secondo il servizio giornalistico la suggestione psicologica negativa può portare, in taluni rari casi, persino alla morte.<br />Questo ci induce ad inferire che le persone non sono semplici macchine su cui intervenire per tenere sotto controllo o modificare parametri fisiologici, valori di laboratorio, assetti biochimici. La medicina scientifica è affascinante, ha ottenuto grandi conquiste, ma lo scientismo può essere riduttivo e nocivo.<br />I malati hanno una soggettività che gli operatori sanitari devono tenere in debito conto.<br />Ricordiamocelo anche noi infermieri e cerchiamo di dire la verità ai malati senza demoralizzarli inutilmente.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-36173531558848411242009-03-14T03:43:00.000-07:002009-03-14T03:48:46.389-07:00Né cameriere, né suore, né imbecilli!E' il significativo slogan con cui le infermiere e gli infermieri francesi sono scesi in piazza negli ultimi anni, a fronte di una situazione professionale e organizzativa che ricorda molto quella italiana.munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-34982704.post-57940471282958297582008-10-26T03:59:00.000-07:002008-10-26T04:10:07.334-07:00La SimulazioneChiunque eserciti una professione sanitaria conosce l'imbarazzo di dover praticare per la prima volta una procedura invasiva su un paziente. Ricordo che la mia prima iniezione intramuscolare me la fecero praticare su una vecchietta semicomatosa così che, anche se avessi avuto la "mano pesante", non si sarebbe lamentata. Più traumatica fu la mia prima flebo, praticata a un eroinomane che, in quanto alla capacità di reperire un accesso venoso, era molto più esperto e abile di me. Certo, si arrivava a intervenire sul paziente teoricamente preparati e dopo aver osservato gli infermieri più esperti dei reparti di tirocinio decine di volte (apprendimento per imitazione). Ma un margine di rischio, nel passaggio dalla teoria alla pratica esiste sempre, talvolta anche consistente, e l'esperienza vissuta da operatore e malato può essere, in talune occasioni, anche molto sgradevole.<br />Ben venga allora la metodologia della simulazione, usando istruttori, manichini, computer e set didattici virtuali in cui mettere alla prova in sicurezza le proprie conoscenze e migliorare le proprie performance. Ideata in America, in ambito militare e per addestrare i piloti di aereo, la simulazione si è presto estesa negli Stati Uniti, già a partire dagli anni Sessanta, ai contesti sanitari. Dapprima e principalmente negli ambienti che si occupano di pazienti critici ( Anestesia e Rianimazione, Sala operatoria, Terapia Intensiva, Pronto Soccorso, Cardiologia, Pneumologia, Neurologia, Pediatria). L'Europa è ancora in ritardo nell'adozione di questa innovativa metodologia didattica e l'Italia è, in Europa, uno dei fanalini di coda. La tendenza, tuttavia, è quella di colmare, anche nel Vecchio Continente, il divario e recuperare il tempo perso. Magari focalizzandosi non soltanto sulle abilità tecniche, ma anche su quelle relazionali e sullo sviluppo delle capacità di medici e infermieri di lavorare efficacemente in team.<br />La simulazione promette nei prossimi anni di rivoluzionare la didattica, privilegiando l'apprendimento pratico in situazioni cliniche simulate e controllate rispetto alla vecchia e forse superata lezione ex cathedra. Contribuendo a migliorare, nella realtà del lavoro quotidiano, la sicurezza e la soddisfazione di operatori e malati e ottenendo migliori outcome.<br />Alla simulazione ha dedicato un interessante supplemento <a href="http://www.24oresanita.com/">Il Sole Sanità</a> nel mese di settembre. Sul Web, alcuni link interessanti sull'argomento sono:<br /><a href="http://www.simulearn.it/pages/Home.aspx">Simulearn</a><br /><a href="http://www.sesam-web.org/">Sesam (Società europea per la simulazione applicata alla medicina)</a><br /><a href="http://www.ssih.org/">Imsh (International Meeting on Simulation in Healtcare)<br /></a>munsterhttp://www.blogger.com/profile/15586618074246779645noreply@blogger.com0