Monday, September 25, 2006
Fuga dalla corsia
In un articolo, di cui poco condivido l'ideologia di fondo, trovo però uno spunto interessante. L'articolo cui mi riferisco, intitolato "Miseria e...nobiltà", è pubblicato sul sito Il Pane e le Rose. Scrive, fra l'altro, l'autore: "Tutti quelli che fanno della professionalità il monotema per l'azione sindacale non denunciano mai la 'fuga dalle corsie' dove dovrebbe finalizzarsi tanta professionalità e 'tanto sapere'. Cresce così l'esercito degli impiegati-infermieri, insegnanti-infermieri, dirigenti-infermieri, .......-infermieri ma diminuiscono gli infermieri-infermieri". Eh sì, tutta la retorica che si fa sulla formazione infermieristica e la centralità dell'infermiere dovrebbe mirare quasi esclusivamente al miglioramento dell'assistenza diretta alla persona e quindi alla valorizzazione (anche economica) dell'infermiere-infermiere. Già Ivan Illich, nel suo indimenticabile saggio Nemesi medica, aveva messo in guardia dal lievitare dei costi e dalla scarsa efficacia, ai fini del miglioramento della salute dei cittadini, determinati dalla creazione, in ambito sanitario, di una pletora di passacarte, dai compiti non sempre ben definiti. E' certamente una conquista che l'infermiere si dedichi anche a compiti non direttamente assistenziali, ma si dovrebbe sempre valutare, con cura e rigorosità, l'efficienza, l'efficacia e la necessità dei ruoli ricoperti, in ossequio alla così giustamente decantata, ma poco praticata, Medicina (e Infermieristica) basata sulle Evidenze.
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