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Wednesday, August 21, 2024

Gli infermieri e i problemi emotivi legati alla professione

Assistere i malati comporta un impegno non solo fisico e cognitivo, ma anche emotivo. Spesso bisogna misurarsi con situazioni impreviste, complesse, drammatiche e dolorose. Nello stesso tempo è richiesto all'operatore un atteggiamento empatico. Nelle prospettiva economicista oggi imperante, dove le parole d'ordine sono ottimizzare, risparmiare, "fare di più con meno risorse", i bisogni psicologici degli operatori vengono bellamente ignorati. Ciò può contribuire a provocare veri e propri collassi emotivi come il burnout e il trauma complesso. E troppo spesso gli operatori vengono lasciati a sbrigarsela da soli, senza poter ricevere alcun aiuto istituzionale. 

Il disturbo da stress post-traumatico negli infermieri: Un problema invisibile ma reale


Gli infermieri, quotidianamente immersi nella cura dei pazienti, sono spesso esposti a eventi traumatici che possono avere un impatto profondo sulla loro salute mentale. Tra le conseguenze più gravi di questa esposizione c'è il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD), una condizione che, se non adeguatamente riconosciuta e trattata, può compromettere seriamente la vita professionale e personale degli operatori sanitari.


Che cos'è il PTSD?


Il PTSD è un disturbo psicologico che si sviluppa in seguito a un evento traumatico. Negli infermieri, questo trauma può derivare da situazioni come la morte improvvisa di un paziente, incidenti gravi, violenze subite sul lavoro, o l'esposizione prolungata a condizioni estremamente stressanti. Il disturbo si manifesta con sintomi intrusivi, evitamento di situazioni che ricordano il trauma, alterazioni dell'umore e ipervigilanza.


Sintomi principali


Gli infermieri affetti da PTSD possono sperimentare una serie di sintomi debilitanti, tra cui:

- Flashback e incubi: Ricordi ricorrenti e involontari dell'evento traumatico che possono emergere durante la giornata o sotto forma di incubi notturni.

- Evitamento: Tendenza a evitare persone, luoghi o situazioni che potrebbero ricordare il trauma, portando a un distacco emotivo o all'isolamento sociale.

- Alterazioni dell'umore: Sentimenti di colpa, vergogna, tristezza o irritabilità che possono compromettere le relazioni personali e professionali.

- Ipervigilanza: Un costante stato di allerta, accompagnato da risposte esagerate agli stimoli, come un suono improvviso o una situazione imprevista.


Impatto sulla Professione e sulla vita personale


Il PTSD può influire negativamente sulla capacità di un infermiere di svolgere il proprio lavoro. La difficoltà a concentrarsi, la paura di commettere errori e il costante stato di ansia possono portare a una diminuzione della performance professionale. Questo disturbo può anche contribuire al burnout, una sindrome di esaurimento fisico ed emotivo, e all'abbandono della professione.


Nella vita personale, il PTSD può portare a un distacco dalle relazioni affettive, aumento del consumo di alcol o droghe come meccanismo di coping, e in alcuni casi estremi, a comportamenti autolesionisti.


Prevenzione e supporto


È essenziale che gli infermieri abbiano accesso a supporto psicologico e a risorse per la salute mentale. Gli ospedali e le istituzioni sanitarie dovrebbero promuovere un ambiente di lavoro che riconosca l'importanza della salute mentale, offrendo programmi di assistenza per i dipendenti, training specifici per la gestione dello stress e spazi sicuri dove gli infermieri possano condividere le proprie esperienze senza timore di stigmatizzazione.


Conclusione


Il PTSD negli infermieri è una realtà che non può essere ignorata. Riconoscere i segnali di questo disturbo e fornire il supporto necessario non è solo un dovere etico, ma anche una misura fondamentale per garantire la qualità delle cure offerte ai pazienti e il benessere degli operatori sanitari. Solo attraverso un'attenzione mirata alla salute mentale degli infermieri si potrà creare un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile per tutti.

Riferimenti bibliografici:

B. Van der Kolk, Il corpo accusa il colpo. Mente, corpo e cervello nell'elaborazione delle memorie traumatiche, Milano, Cortina Editore, 2015