Scrive sull'ultimo numero de L'Espresso Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, per altri versi scienziato e organizzatore di molti meriti: "Abbiamo troppe facoltà che vogliono fare tutto: dalla formazione degli infermieri ai dottori di ricerca (già, il fondo del barile e l'empireo, l'alfa e l'omega, ndr) mentre bisognerebbe ben distinguere le scuole che formano tecnici da quelle che preparano i dirigenti".
Insomma, pare che la presenza degli infermieri corrompa, secondo l'esimio professore, la purezza della già pericolante università italiana. Ma guardi, caro professore, che non soltanto in Italia gli infermieri si formano all'università: accade in tutti quei Paesi avanzati, cui noi guardiamo con ammirazione.
Sul Sole Sanità mi capita poi di leggere un trafiletto rigorosamente anonimo, dal titolo "Dottori sì... col vocabolario", in cui si ironizza sul titolo di "dottore", che potrebbe essere conferito anche agli infermieri.
Più che di sottile ironia, in verità nell'articolo si fa del bieco sarcasmo di retroguardia.
Eh sì, signora mia, il mondo va prorio a rotta di collo e non ci sono più le mezze stagioni. Vuole mettere quel bell'ordine ottocentesco, in cui ognuno stava al proprio posto?
Sunday, October 29, 2006
Via gli infermieri dall'università
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1 comment:
Guardi io sono una studentessa al primo anno...e più volte mi sono sentita dire dai docenti che in realtà noi facciamo solo una scuoletta che non è degna di essere definita corso di laurea universitaria...la considerazione di chi non è in grado di comprendere l'importanza e l'utilità dell'infermiere nell'azienda sanitari è pari a zero..forse chi ha scritto l'articolo si è dimenticato che la cura della persona umana non è limitata alla cura dei singoli organi e la formazione del personale infermieristico è fondamentale per salvaguardare tale principio...
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