Bello il servizio del Corriere della Sera di domenica 21.06.2009, che tratta dell'"effetto nocebo"("Le parole sbagliate che fanno ammalare", di Daniela Natali, pagina 52).
In pratica, come esiste l'effetto placebo, cioè l'effetto benefico prodotto sulla salute da una sostanza inerte, così esiste l'effetto nocebo, spesso indotto nei malati da un modo disastroso di condurre la relazione medico-paziente da parte del medico stesso.
Scarsa umanità, mancanza di tatto e sensibilità, terrorismo psicologico, pratiche di medicina difensiva, diagnosi sbagliate possono provocare danni alla psiche del paziente, che, tramite i noti
meccanismi neuro-ormonali, possono ripercuotersi sul suo benessere e sulla sua salute fisica.
Secondo il servizio giornalistico la suggestione psicologica negativa può portare, in taluni rari casi, persino alla morte.
Questo ci induce ad inferire che le persone non sono semplici macchine su cui intervenire per tenere sotto controllo o modificare parametri fisiologici, valori di laboratorio, assetti biochimici. La medicina scientifica è affascinante, ha ottenuto grandi conquiste, ma lo scientismo può essere riduttivo e nocivo.
I malati hanno una soggettività che gli operatori sanitari devono tenere in debito conto.
Ricordiamocelo anche noi infermieri e cerchiamo di dire la verità ai malati senza demoralizzarli inutilmente.
Monday, July 06, 2009
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