Tuesday, August 27, 2019

Gli inibitori di pompa protonica sono farmaci sicuri?

Gli inibitori di pompa protonica (quelli per intenderci il cui principio attivo termina in genere con il suffisso -prazolo) sono tra i farmaci più usati, in ospedale e al domicilio. Vengono, come consumo, subito dopo i farmaci impiegati per combattere la pressione alta e gli altri problemi a carico dell'apparato cardiocircolatorio. Oggi questi farmaci, utilizzati principalmente per tamponare l'eccessiva acidità gastrica, sono finiti sul banco degli imputati, accusati di favorire l'instaurarsi di alcune temibili patologie, tra le quali la morte prematura, l'ictus, il diabete e la demenza. Uno studio piuttosto ampio ha tuttavia ridimensionato questi timori. Neutralizzando l'acidità gastrica gli IPP possono, al limite, favorire l'instaurarsi di infezioni del tratto gastro-intestinale. Ne dà notizia il Corriere della Sera/Salute nell'articolo a firma di Elena Meli ("Quanto sono sicuri i farmaci gastroprotettori? Ecco come usarli", 26 agosto 2019). Impiegati principalmente per contrastare il reflusso gastroesofageo, disturbo molto diffuso tra la popolazione, gli specialisti consigliano in molti casi la sospensione almeno temporanea dell'assunzione degli inibitori di pompa protonica, con riduzione graduale sotto controllo medico. Inoltre i gastroenterologi sottolineano come tali farmaci vengano assunti spesso senza una reale necessità.

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