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I medici in futuro si potranno sostituire, gli infermieri no

L'avvento dell'IA (Intelligenza Artificiale) renderà obsoleti molti lavori che verranno sostituiti da software e da computer collegati in Rete. E' quanto ipotizza il professore israeliano Yuval Noah Harari nel suo (ultimo) libro Lezioni per il XXI secolo . Egli scrive: Molti medici si concentrano in modo quasi esclusivo sull'attività di elaborare informazioni: acquisiscono dati medici, li analizzano e forniscono una diagnosi. Al contrario, gli infermieri devono possedere una certa forza fisica e intuizione psicologica per eseguire un'iniezione dolorosa, sostituire una medicazione o contenere un paziente violento. Pertanto, con ogni probabilità, avremo un dottore dell'IA sul nostro smartphone decenni prima di avere un robot infermiere affidabile. E' plausibile che l'industria della cura alla persona - che si occupa dei malati, sia giovani sia anziani - rimanga un bastione umano per lungo tempo. Parola di futurologo.

Cervelli in fuga: gli infermieri italiani scappano a Londra.

E', in sostanza, quanto pubblica Il Fatto Quotidiano, il 25 ottobre 2015, in un articolo a firma di Ludovica Liuni ( Regno Unito, la "fuga" degli infermieri italiani: "Qui possiamo fare carriera ed essere considerati persone e non numeri" ). Stando a quanto riportato dall'articolo, sono già 2500 gli infermieri italiani che hanno attraversato la Manica e trovato lavoro in Gran Bretagna. Spinti da una maggiore possibilità occupazionale, dalla prospettiva di progressioni di carriera e da salari più alti. La situazione appare paradossale. Secondo una statistica OCSE del 2014, in Italia mancano 60mila infermieri, mentre 25mila laureati continuano a rimanere disoccupati . La recessione economica, iniziata nel 2008, sembra avere pesantemente inciso sul sistema sanitario italiano, con chiusura di posti letto e blocco del turnover.

Gli infermieri del futuro saranno prodotti da stampanti 3D?

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E' la scioccante tesi che avanza Jaron Lanier nel suo ultimo libro, La dignità ai tempi di internet. Per un'economia digitale equa , edito in Italia da il Saggiatore nel 2014. Pioniere dell'informatica, esperto di Realtà virtuale, collaboratore di giganti digitali come Google, Adobe, Oracle e Microsoft, considerato da Time uno dei cento pensatori più influenti del nostro tempo, Lanier vede il futuro socio-assistenziale dominato dai robot. Gli anziani , sostiene Lanier, sono in costante aumento e sta diventando pressoché insostenibile rispondere ai loro bisogni sanitari con efficienza ed efficacia. Inoltre gli infermieri in carne ed ossa sono soggetti a comprensibili errori umani, che potrebbero costare sempre di più in termini di risarcimenti e polizze assicurative. Ecco che diventa allettante l'idea di produrre, magari ricorrendo alle famose stampanti 3D, assistenti e infermieri meno fallibili e più economici. Già ora, scrive Lanier, "i robot possono eseguire co...

Suicidi e disturbi mentali in aumento tra gli infermieri

Due suicidi ed incremento dei disturbi mentali tra gli infermieri padovani. E' questo il bollettino di guerra diffuso dal Corriere del Veneto del 18 ottobre 2013, nell'articolo " Superlavoro e stress emotivo, gli infermieri dallo psichiatra ", a firma di Michela Nicolussi Moro. Le cause: carichi di lavoro eccessivi, ferie e riposi che saltano, doppi turni, una pressione lavorativa crescente. L'impossibilità, aggiungo io, di avere una vita privata autonoma dal lavoro, di coltivare i propri hobby e la propria personalità, di studiare o semplicemente di distrarsi. Di godersi la famiglia e i figli, di avere una qualità di vita accettabile. Insomma, in poche parole, di fare una vita normale e umana. Una situazione non limitata a Padova o al solo Veneto, ma a leggere gli articoli sempre più numerosi della stampa locale italiana, una emergenza, vera, che riguarda l'intero territorio nazionale. Eppure, mi risulta esista una normativa europea che impone a qualsiasi...

Infermieri motivati ma delusi

"Infermieri tra malessere e orgoglio" titola in apertura, a tutta pagina, Il Sole 24 ore Sanità del 17-23 settembre 2013. L'articolo riferisce di un'indagine, svolta da Cergas Bocconi e Nursind , sugli infermieri italiani. Dallo studio emerge che l'infermiere tipo italiano è orgoglioso del lavoro che svolge e si identifica con la propria professione , ma percepisce uno scarso riconoscimento da parte della società, della politica e dei media. Inoltre si lamenta di un aumento significativo dei carichi di lavoro , nel corso degli ultimi anni, con un incremento dello stress fisico e psichico a fronte di una gestione aziendale percepita come inadeguata , insufficiente e inefficace. Poco consola che i colleghi tedeschi e olandesi, meglio retribuiti e organizzati, manifestino un'insoddisfazione più marcata degli italiani nei confronti della professione. Infine dalla ricerca emerge un progressivo invecchiamento degli infermieri italiani, che potrebbe determina...

Infermieri. Lo stress lavoro-correlato mina la salute degli operatori e peggiora le prestazioni rese ai cittadini

Viviamo tempi di crisi economica, forse peggiore persino della catastrofe economica del 1929. In Italia il debito pubblico è alle stelle e soldi non ce ne sono. Ed è giusto che si provveda a tagliare la spesa pubblica. Naturalmente con tagli razionali. Non incidendo la carne viva. Purtroppo l'imperatvo di tagliare porta oggi, invece, a tagli lineari e indiscriminati, non a tagli ragionati. Si riducono risorse laddove invece bisognerebbe rafforzare. E' il caso dell'assistenza infermieristica, che andrebbe, nel nostro Paese, potenziata, tenuto conto dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle malattie cronico-degenerative. Bloccando invece il turnover , ci informa il Sole Sanità , una testata non certo tenera con gli infermieri, sta peggiorando il clima lavorativo e stanno aumentando gli infortuni del 50% e i problemi di salute degli operatori collegati allo stress da lavoro . E' davvero paradossale che un settore che si occupa della salute degli...

Crisi economica e professione infermieristica

Il segretario generale dell'EFN (Federazione Europea delle Associazioni Infermieristiche) Paul de Raeve ha dichiarato: Gli effetti della crisi economica sugli infermieri e il settore sono visibili: una effettiva riduzione dei posti di lavoro in tutta Europa, tagli agli stipendi degli infermieri, congelamento dei salari, minori percentuali di assunzioni e di mantenimento dei posti di lavoro e casi in cui si è dovuti scendere a compromessi relativamente alla qualità delle cure e alla salute dei pazienti. In tutta Europa tutto ciò si è tradotto in maggiore lavoro per gli infermieri per poter mantenere gli standard di qualità, allo stesso tempo si richiede agli infermieri stessi di lavorare di più e guadagnare di meno. Mancanza di attrezzature, forniture ridotte e personale inadeguato fanno sì che in tutta Europa la vita dei pazienti sia messa in pericolo quotidianamente. Per far sì che gli infermieri possano mantenere alti gli standard di qualità, devono essere intraprese azioni concr...

Carenza di infermieri e sicurezza del malato

L'attenzione spasmodica al contenimento dei costi, in tempi di crisi economica, colpisce anche la sanità. Da un lato è giusto che si cerchi di ottimizzare le risorse e di progettare un sistema sanitario economicamente sostenibile. Dall'altro, sarebbe sbagliato sottovalutare i rischi che un ridimensionamento di risorse comporta. I giornali italiani pullulano di articoli in cui si lamenta una carenza cronica di personale infermieristico nelle strutture sanitarie. Spesso la notizia è accolta dal cittadino comune con un'alzata di spalle. Cittadino che spesso non conosce la complessità dell'organizzazione sanitaria ed è convinto (o è stato convinto da una cattiva stampa) che negli ospedali, come in genere nei posti pubblici, si lavori poco. Ebbene, pur senza creare inutili allarmismi, è bene informare quello stesso cittadino che una carenza di infermieri si può ripercuotere sulla sua stessa sicurezza, una volta che si trovi ad aver bisogno di prestazioni sanitarie. Soltanto ...

Da grande farò... L'infermiera

Dopo tanti articoli di stampa che accusano gli infermieri delle peggiori nefandezze, spesso non distinguendo tra le varie figure professionali che si incontrano in campo sanitario (per i giornali, anche quelli più importanti, è infermiere chiunque in sanità indossi una divisa e non sia medico), finalmente ho trovato un articolo che trasmette un'immagine positiva della nostra professione. Nella rubrica "Cosa farò da grande..." del n. 73 di Focus Junior scrive infatti Annalisa Infante: "Nei telefilm gli infermieri sono degli eroi: sempre di corsa al fianco dei dottori per salvare la vita dei pazienti. Nella realtà, anche se con un po' di "avventura" in meno, sono gli "angeli" degli ospedali. Aiutano i malati che soffrono, somministrano i medicinali, accorrono quando qualcosa non va. E, per i medici, sono un aiuto molto importante. La loro non è una vita facile perché richiede sacrifici, un po' di psicologia e molta disponibilità. Chi ci ha ...

Gli infermieri scrivono

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Gli infermieri scrivono, per comunicare le loro preziose esperienze lavorative. Una pratica che dovrebbe estendersi e che fornisce un importante contributo al dibattito attuale sulla sanità. La qualità dell'assistenza infermieristica è strategica per il funzionamento ottimale di tutto il sistema sanitario. Lo si dimentica ancora troppo spesso. Segnalo perciò con entusiasmo l'uscita del libro Il sole in una lacrima di Luca Favaro, infermiere di Treviso, cui Famiglia Cristiana dedica un bell' articolo . Per chi fosse curioso di leggere il libro, si può ordinare qui .

Infermieri, lavoratori qualificati introvabili e sottopagati

Secondo i dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere (fonte Il Sole 24 Ore ), è difficile per le imprese italiane trovare lavoratori tra alcune professioni ad elevata specializzazione. Fra le dieci figure professionali qualificate più difficili da reperire per le aziende, al primo posto figurano gli infermieri . Le vecchie leggi del mercato suggeriscono che per riequilibrare domanda e offerta bisogna agire sul prezzo. Retribuzioni più elevate per gli infermieri, in linea con le retribuzioni europee (e migliori condizioni di lavoro), renderebbero sicuramente questa professione maggiormente appetibile per i giovani. Purtroppo molti governanti e amministratori sono per il mercato soltanto a parole.

L'effetto nocebo

Bello il servizio del Corriere della Sera di domenica 21.06.2009, che tratta dell'"effetto nocebo"(" Le parole sbagliate che fanno ammalare ", di Daniela Natali, pagina 52). In pratica, come esiste l'effetto placebo, cioè l'effetto benefico prodotto sulla salute da una sostanza inerte, così esiste l'effetto nocebo, spesso indotto nei malati da un modo disastroso di condurre la relazione medico-paziente da parte del medico stesso. Scarsa umanità, mancanza di tatto e sensibilità, terrorismo psicologico, pratiche di medicina difensiva, diagnosi sbagliate possono provocare danni alla psiche del paziente, che, tramite i noti meccanismi neuro-ormonali, possono ripercuotersi sul suo benessere e sulla sua salute fisica. Secondo il servizio giornalistico la suggestione psicologica negativa può portare, in taluni rari casi, persino alla morte. Questo ci induce ad inferire che le persone non sono semplici macchine su cui intervenire per tenere sotto controllo o...

Né cameriere, né suore, né imbecilli!

E' il significativo slogan con cui le infermiere e gli infermieri francesi sono scesi in piazza negli ultimi anni, a fronte di una situazione professionale e organizzativa che ricorda molto quella italiana.

La Simulazione

Chiunque eserciti una professione sanitaria conosce l'imbarazzo di dover praticare per la prima volta una procedura invasiva su un paziente. Ricordo che la mia prima iniezione intramuscolare me la fecero praticare su una vecchietta semicomatosa così che, anche se avessi avuto la "mano pesante", non si sarebbe lamentata. Più traumatica fu la mia prima flebo, praticata a un eroinomane che, in quanto alla capacità di reperire un accesso venoso, era molto più esperto e abile di me. Certo, si arrivava a intervenire sul paziente teoricamente preparati e dopo aver osservato gli infermieri più esperti dei reparti di tirocinio decine di volte (apprendimento per imitazione). Ma un margine di rischio, nel passaggio dalla teoria alla pratica esiste sempre, talvolta anche consistente, e l'esperienza vissuta da operatore e malato può essere, in talune occasioni, anche molto sgradevole. Ben venga allora la metodologia della simulazione, usando istruttori, manichini, computer e set d...

Infermiere professione qualificata

Sul sito di Repubblica è uscito un articolo a firma di Federico Pace che individua le 30 professioni "senza crisi", quelli che le aziende assumono . E accanto a controller e contabili, programmatori e progettisti, ci sono gli infermieri , insieme a fisioterapisti e assistenti sociali. In un periodo in cui sta aumentando la disoccupazione, anche intellettuale, in tutto il Paese, alcuni "profili qualificati" come quello di infermiere sono richiestissimi dal mercato del lavoro. Con buona pace delle fiction italiane sugli ospedali, dove l'infermiere è quasi sempre un poveraccio analfabeta e però dal cuore buono o della sgangherata e maleducata infermiera Gemma del programma "Quelli che il calcio", a riprova della stupidità della televisione, almeno di certa televisione, incapace di cogliere i mutamenti sociali.

Professori e fannulloni

Stamattina al lavoro è andata abbastanza bene. Nessuna emergenza vera. Qualcuno con la febbre, un altro con il vomito, il paziente della prima stanza che desaturava, quello accanto agitato, il signore del letto 25 che non riusciva ad urinare. Problemi cui si può ovviare: un po' di tachipirina, un plasil intramuscolo, un po' di ossigeno, una sorveglianza assidua, un cateterismo estemporaneo e si ottiene una risoluzione dei sintomi almeno temporanea. Certo, tutti i degenti hanno il loro problema personale, tutti abbisognano di aiuto personalizzato e poi c'è il telefono che squilla in continuazione, spesso con le richieste più strane e ci sono le incombenze amministrative. Si arriva allo scambio di consegne col turno successivo con l'unico desiderio di buttarsi su un letto e dormire un paio d'ore, per smaltire la fatica. Eppure da un po' di tempo in qua è diventata moneta corrente l'equazione dipendente pubblico = fannullone. Già, nessuno può sfuggire alle ing...

Quando il sogno è cambiare lavoro

Secondo lo studio europeo Next un infermiere su due desidererebbe cambiare lavoro. Ebbene, quell'infermiere stanco e demotivato gode di tutta la mia solidarietà e comprensione. I motivi della disaffezione alla propria altrimenti nobile e umanitaria professione vengono individuati dalla ricerca nello stress, nei turni massacranti e nell'organizzazione del lavoro, caratterizzata da scarso coinvolgimento e partecipazione. Si propongono nuovi sistemi organizzativi. Negli anni ho avuto modo di sperimentare molte di queste nuove soluzioni manageriali, che purtroppo, malgrado le migliori intenzioni, finiscono in breve tempo per essere distorte e, in accordo con la secolare tradizione italiana, per cambiare tutto affinché niente realmente cambi. Le rivoluzioni manageriali in ambito sanitario (ma non solo) hanno fallito, per la semplice ragione che molti continuano a coltivare una concezione del potere maligna e distruttiva, di fronte alla quale nessuna nuova tecnica organizzativa può o...

... ma il barone-Dio rovina l'Italia

Qualche giorno fa è apparso su La Stampa un articolo dal titolo emblematico: Il barone-Dio rovina l'Italia . Scrive l'estensore dell'articolo: "L'Health Consumer Powerhouse, istituto indipendente di analisi e informazione di Bruxelles, dice che la Sanità italiana è rovinata dai baroni. Molti, troppi nostri medici si credono Dio. [...] Per fortuna qualcuno ci dà una speranza: 'Le giovani generazioni sono meglio, hanno capito che l''aria" è cambiata, che non si può portare avanti gente che non lo merita solo perché ha appoggi o è amico dell'amico"'. Ritengo che anche il ritardo dello sviluppo della professione infermieristica sia imputabile, nel nostro Paese, in gran parte ad un sistema organizzativo obsoleto, feudale e demotivante, dove il merito è quotidianamente negletto e dove gli interessi e i privilegi particolari prevalgono spesso sull'interesse generale. Un sistema, inoltre, assai poco trasparente. E' di questi giorni la ...

La sanità italiana? E' vicecampione del mondo

La Sanità italiana è la seconda al mondo per capacità e qualità dell'assistenza in rapporto alle risorse investite. E' quanto ha rilevato l'Oms in un'indagine che ha messo a confronto i sistemi sanitari di tutto il mondo. Tra i punti di forza del nostro Ssn spicca l'aspettativa di vita alla nascita, che ci vede al primo posto, la leadership europea per numero di farmaci gratuiti offerti ai cittadini e l'eccellenza nel campo dei trapianti e della diagnostica ad alta tecnologia. La percentuale di persone che riferiscono di poter raggiungere un ospedale in meno di 20 minuti è superiore alla media europea. Inoltre più dell'80% degli italiani si ritiene abbastanza o molto soddisfatto del proprio stato di salute. E' alto anche il gradimento espresso nei confronti dei servizi sanitari: oltre il 60% dei cittadini apprezza la Sanità pubblica, con punte dell'80% in alcune Regioni. (tratto da: Giuseppe Di Marco, "L'Oms dà le pagelle all'italia...

In Italia aumento di infermieri negli ultimi quindici anni

Secondo il rapporto Ocse "Healt data" 2007 è in aumento il numero di infermieri nell'area Ocse. Il fenomeno riguarda anche l'Italia. Nel nostro Paese siamo passati, negli ultimi 15 anni, da 5 infermieri ogni 1000 abitanti a 7 infermieri ogni mille abitanti. Il futuro rimane però ancora un'incognita.