Il modello Planetree: rimettere la persona al centro dell’assistenza sanitaria
Nel contesto di una sanità sempre più tecnologica e burocratizzata, il modello Planetree rappresenta una concreta alternativa: un ritorno all’essenza del prendersi cura. Non si tratta di un'utopia umanitaria, ma di un vero e proprio approccio organizzativo nato per umanizzare l’assistenza sanitaria, valorizzando la relazione tra operatori, pazienti e familiari.
🌿 Origini e significato del nome
Il modello nasce negli Stati Uniti negli anni ’70, da un’esperienza personale. Angelica Thieriot, una giornalista californiana, dopo un ricovero vissuto come freddo e impersonale, si chiese: "E se si potesse curare senza disumanizzare?" Da qui l’idea di un ospedale in cui il paziente sia davvero ascoltato, rispettato e coinvolto.
Il nome Planetree (platano) si ispira all’albero sotto cui, nella tradizione ippocratica, si svolgevano i primi insegnamenti medici: un simbolo di cura, ombra e protezione.
👁🗨 I principi fondamentali
Il modello Planetree si basa su 11 componenti interdipendenti, che possiamo sintetizzare nei punti chiave seguenti:
- Centralità della persona assistita: Il paziente è protagonista attivo del suo percorso di cura.
- Coinvolgimento della famiglia: I familiari sono alleati, non visitatori da contenere.
- Ambiente terapeutico: Spazi curati, accoglienti, pensati per il benessere psicofisico.
- Umanizzazione della relazione: Comunicazione autentica, empatia, ascolto.
- Cura olistica: Attenzione anche alla dimensione emotiva, spirituale, relazionale.
- Empowerment del personale: Chi cura deve essere formato, rispettato e supportato.
🩺 Il ruolo dell’infermiere nel modello Planetree
L’infermiere, all’interno di questo paradigma, non è un semplice esecutore, ma mediatore relazionale e garante della dignità del paziente. I compiti di base restano, ma cambiano sguardo e significato: lavare un corpo, somministrare una terapia o anche solo accompagnare un familiare diventano gesti ad alto contenuto umano.
Il modello valorizza anche il benessere degli operatori. In molte strutture Planetree si promuovono momenti di debriefing, spazi di ascolto per il personale, ambienti di lavoro più armoniosi. Chi cura ha diritto di stare bene, perché solo così può farsi carico della sofferenza altrui senza esserne schiacciato.
🏥 Applicazioni concrete e ospedali aderenti
Il modello è stato adottato da centinaia di ospedali nel mondo, inclusi alcuni in Italia (soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige), che hanno ripensato:
- l'accesso alle informazioni sanitarie (condivisione della cartella clinica),
- gli orari di visita (più flessibili),
- l’arredo delle stanze (colori caldi, luci naturali),
- la presenza di musicoterapia, pet therapy, arte in corsia,
- la formazione continua del personale sul piano relazionale e comunicativo.
📌 Conclusione: un ritorno al cuore della cura
Il modello Planetree non è solo un insieme di linee guida, ma una filosofia: la convinzione che curare significhi prima di tutto accogliere, vedere l’altro nella sua totalità, non solo nella sua patologia. Per noi infermieri, è una sfida ma anche un'opportunità: quella di tornare a dare valore a ciò che ci ha spinti, forse, a scegliere questa professione.
Nel caos di turni, burocrazia e carichi crescenti, il modello Planetree ci ricorda che la cura autentica nasce dalla relazione. E quella relazione resta, anche quando tutto il resto si dimentica.
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