Ormai il problema della carenza di infermieri è diventato simile alla peste manzoniana: tutti alla ricerca dei possibili "untori". Novello don Ferrante, per lo stimabilissimo prof Mauro Salizzoni, responsabile del Centro Trapianti all'ospedale Molinette di Torino, per altri versi professatore di idee generali politically correct, la crisi degli infermieri non esiste. La verità è che gli infermieri ci sono, soltanto che il 50% di loro è "imboscato", protetto dal sindacato.
E' quanto afferma in un intervista apparsa su La Stampa Web, nella rubrica-blog Stetoscopio.
Personalmente, presumo sia vero che esistono nella sanità degli "imboscati", come d'altra parte in qualsiasi settore del Pubblico Impiego. Non ne ho, s'intende, le prove. Imboscati ce ne sono persino nelle aziende private e non solo in Italia.
Sono perfettamente d'accordo che sia un fenomeno da combattere e non solo a parole. Sono d'accordo anche quando l'illustre medico dice che gli incentivi distribuiti a pioggia a chi si fa un mazzo tanto e agli assenteisti sono ingiusti.
Le idee del professor Salizzoni, di cui, sia chiaro, ammiro il valore professionale, non mi sembrano tuttavia cogliere il nocciolo della questione. Storicamente la classe medica, in virtù dei privilegi ormai secolari di cui gode, è una delle categorie professionali più conservatrici del Paese. Tende a vedere i problemi secondo una prospettiva deformata dalla tradizione e, a mio avviso, superata. Le idee del professor Salizzoni sulla questione infermieristica non mi sembrano smentire questa osservazione.
Non dimentichiamo che la la sanità, così com'è in Italia, hanno contribuito a crearla principalmente i politici e i medici, che del sistema sono le grandi star. A loro, dunque, gli onori, ma anche gli oneri.
La colpa dei ritardi organizzativi, dei ricoveri impropri, delle liste di attesa che si accorciano a seconda del reddito dell'utente, dell'interessata dipendenza dalla grande industria farmaceutica e dai suoi maneggi, non è soltanto degli amministratori.
Gli scandali della sanità che si sono succeduti a ritmo incalzante negli ultimi decenni , - e quelli emersi hanno tutta l'aria di essere soltanto la punta dell'iceberg -, hanno purtroppo coinvolto moltissimi medici e soltanto sfiorato gli infermieri, il cui potere all'interno dell'organizzazione sanitaria è, diciamocelo con franchezza, prossimo allo zero.
Sono poi in gran parte i medici che hanno contribuito a creare (o a tollerare) quell'ambiente lavorativo demotivante, epperò funzionale al loro prestigio professionale e alle loro esigenze (loro, non del malato!), che è ancora, in troppi contesti, l'ospedale italiano. In questa direzione vanno ricercati i motivi della grave carenza di infermieri nel nostro Paese.
La crisi degli infermieri si combatte perciò restituendo loro dignità, rispetto, autonomia professionale, riconoscimento sociale ed economico. Limitarsi a recuperare un manipolo di "imboscati" non porta, credo, molto lontano.
Saturday, March 24, 2007
Carenza di infermieri? Balle. Ci sono, ma sono imboscati
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1 comment:
Keep up the good work.
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