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Showing posts from July, 2025

Arriva l’Assistente Infermiere (aka “super OSS”) e l’aggiornamento del profilo OSS tradizionale

 Il 2 settembre 2024 il Ministero della Salute ha emanato due decreti che: 1. Aggiornano il profilo dell’OSS Il corso di formazione passa a 1.000 ore (tra 9 e 18 mesi), divise tra teoria e tirocinio, con aggiornamenti annuali obbligatori . L’OSS potrà operare non solo in ospedali, RSA e servizi domiciliari, ma anche in strutture scolastiche, penitenziarie, psichiatriche e altri contesti. 2. Nasce la figura dell’Assistente Infermiere È un’ evoluzione dell’OSS : chi ha già la qualifica OSS, un diploma di scuola superiore e almeno 24 mesi di esperienza (o 5 anni di esperienza + corso propedeutico di 100 h) può accedere al nuovo ruolo. Il corso dura tra 500 e 600 ore (circa 6–12 mesi), con teoria, tirocinio e simulazioni, e prevede aggiornamenti annuali simili a quelli dell’OSS. Opererà sotto la supervisione dell’infermiere, con mansioni specifiche: rilevazione parametri vitali, somministrazione ossigeno e terapie non iniettive, supporto organizzativo, attività edu...

Schillaci: “La carenza di infermieri non è solo una questione economica, ma di attrattività e carriera”

Durante la presentazione del primo Rapporto sulle professioni infermieristiche (12 maggio 2025), il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha sottolineato che la carenza di infermieri non dipende soltanto dalla retribuzione , ma anche dalla mancanza di percorsi professionali attrattivi . 🔹 Il Governo ha già adottato alcune misure di valorizzazione economica : incentivazione della libera professione nel pubblico , indennità per l’emergenza-urgenza , detassazione degli straordinari . 🔹 Con la FNOPI , si lavora a una riforma dei percorsi specialistici , per dare risposte concrete alle ambizioni di carriera dei giovani infermieri, sempre più interessati a lauree magistrali e sviluppo professionale . 📌 Il rapporto presentato mostra anche una forte fiducia degli infermieri nella sanità pubblica , soprattutto per il ruolo sempre più centrale negli ospedali di comunità e nell’ integrazione ospedale-territorio . ⚠️ Con l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell...

Entro il 2071 serviranno fino al 33% in più di infermieri: l’appello dell’EJD e dell’Oms Europa

Secondo le stime dell’Unione Europea, entro il 2071 molti paesi avranno bisogno fino al 30% in più di medici e al 33% in più di infermieri per mantenere gli attuali livelli di assistenza sanitaria. A lanciare l’allarme è l’ Associazione Europea dei Medici Junior (EJD) , sostenuta dall’ Oms Europa , che ha presentato una strategia concreta per affrontare la carenza di personale sanitario. I tre pilastri della proposta: Ottimizzazione delle competenze e redistribuzione dei compiti secondo best practice internazionali. Rafforzamento dei sistemi informativi per pianificare efficacemente domanda e offerta di personale. Utilizzo intelligente del digitale e organizzazione flessibile del lavoro per aumentare l’efficienza. L'iniziativa punta a coinvolgere attivamente gli operatori sanitari , mettendo al centro il loro benessere psico-fisico e valorizzando il tempo-lavoro. L’Oms esorta i governi europei a integrare queste raccomandazioni nella pianificazione nazionale, a i...

Daniele, 27 anni: «Mi licenzio dal Pronto Soccorso. A Bologna non si vive più»

Daniele Costante, infermiere di 27 anni con contratto a tempo indeterminato al Pronto soccorso del Sant’Orsola di Bologna, ha deciso di licenziarsi e tornare a vivere in Puglia, nella casa dei genitori. Una scelta difficile ma inevitabile, maturata dopo ripetute aggressioni (5 infortuni in meno di 4 anni) , stipendio basso , costi insostenibili dell’affitto e assenza di valorizzazione della professione . Come molti altri colleghi, ha abbandonato il sistema dell’emergenza-urgenza, sempre più fragile e poco attrattivo, per passare al settore privato , oggi più sostenibile dal punto di vista economico e umano: «Mi piaceva il lavoro in PS, ma non si può sacrificare tutto, anche la propria vita privata». 👉 Leggi l’articolo completo su Corriere.it

«Mi licenzio dal Pronto Soccorso: a 35 anni non posso nemmeno permettermi una casa»

Pavels Krilovs, infermiere 35enne del Pronto Soccorso del Sant’Orsola di Bologna, ha deciso di licenziarsi e tornare a Reggio Calabria, dove lavorerà nel settore privato. Il motivo? Stipendio inadeguato, condizioni di lavoro estenuanti e impossibilità di vivere dignitosamente in una città cara come Bologna. Con 2.000 euro al mese e un affitto che ne assorbe la metà, Krilovs racconta la sua quotidianità: 12 ore in piedi, triage sotto pressione, aggressioni verbali e fisiche , zero riconoscimento economico per chi lavora in prima linea. Il disagio non è solo suo: negli ultimi tre mesi altri sei colleghi hanno lasciato . «Amo il mio lavoro, ma il sistema pubblico non premia chi si sacrifica. Il privato lo ha capito: paga anche 30 euro l’ora. E io ho diritto a una vita», afferma con amarezza. 👉 Leggi l’articolo completo sul Corriere.it

«Mi pento di aver fatto l’infermiera»: il grido d’allarme dal Pronto Soccorso di Bologna

Nel suo intervento pubblicato sul Corriere della Sera , Viola Di Lembo, 47 anni, infermiera del Pronto soccorso del Sant’Orsola e delegata Nursind, racconta senza filtri il logoramento fisico ed emotivo che colpisce chi lavora in prima linea nelle strutture sanitarie d’emergenza. Tra turni massacranti , aggressioni verbali e fisiche , carenza cronica di personale e una vita privata continuamente sacrificata , Di Lembo confessa un'amara verità: «Mi pento di aver scelto questo lavoro». Il burnout non è un’eccezione, ma la regola, dice, e il triage è diventato una delle mansioni più usuranti. Nonostante le promesse delle istituzioni, mancano risposte concrete, e la professione infermieristica – pur avendo un grande valore sociale – «oggi dà meno di quello che prende». Un articolo che merita di essere letto per intero, perché riflette il malessere crescente di tanti colleghi e il rischio di un sistema al collasso: 👉 Leggi l’articolo completo su Corriere.it