Posts

Bravo Ministro!

"Considero l'Infermiere un protagonista assoluto e un alleato prezioso nella costruzione di una fase nuova del sistema sanitario che metta al centro il cittadino, la qualità e la sicurezza. Una fase nuova che ha come obiettivo, tra gli altri, la tutela della qualità della vita e della dignità della persona in ogni fase della esistenza. Noi sappiamo quanto traguardi così ambiziosi esigano un rinnovamento profondo del modo di interpretare la professione per chiunque operi in sanità, a cominciare dalla riscoperta del rapporto con le altre figure professionali, primi fra tutti i medici, e con i cittadini". E' necessario far emergere motivazioni nuove per alleanze rinnovate, in grado di garantire che presa in carico, continuità assistenziale, integrazione, non rappresentino più mere petizioni di principio ma il modo concreto in cui decliniamo una parte significativa della tutela del diritto alla salute. Il Ministero che dirigo considera strategico il rapporto con le profes...

Altrimenti ci arrabbiamo

Gli infermieri irlandesi chiedono una riduzione dell'orario di lavoro e un aumento di stipendio del 10%. Lo riferisce il sito Irlandiani.com Dichiarano di essere arrabbiati, molto arrabbiati e minacciano lo sciopero. Finalmente, in qualche parte del mondo, anche gli infermieri, come le formiche, si incazzano e reclamano i propri sacrosanti diritti. Da imitare.

L'infermiere di famiglia

I vertici dell'Ipasvi hanno lanciato l'idea di introdurre in Italia l' infermiere di famiglia . La notizia è riportata dal quotidiano la Repubblica , sul supplemento Salute . Oggi, è vero, l'assistenza territoriale è negletta, manca di sufficienti risorse e come dice Annalisa Silvestro, presidentessa dell'IPASVI, è giunto il momento per "lavorare alla creazione di una struttura di assistenza infermieristica sul territorio. In sostanza il paziente che torna a casa dopo una degenza deve poter contare su personale infermieristico che possa assisterlo anche a domicilio". Tuttavia, si sa purtroppo come in Italia le buone idee vengano talvolta distorte cammin facendo. Temo che all'infermiere toccheranno tutte quelle incombenze più ingrate, di cui il medico di famiglia non vuole più farsi carico.

Braccia strappate all'agricoltura

A volte ho l'impressione che l'organizzazione dell'ospedale italiano combaci con quella del lavoro nei campi di cento, duecento anni fa. C'è il primario che è un prolungamento del vecchio padrone, libero di manifestare tutte le proprie manie e a cui tutti devono dare sempre ragione, c'è il caporeparto che è il fattore arcigno e autoritario che ti tallona passo passo e che non brilla quasi mai per comprensione ed empatia e infine c'è l'infemiere, che la legge dichiara responsabile dell'assistenza, ma che in realtà conta come l'antico bracciante, un semplice esecutore, un due di coppe, la remota rotella dell'ingranaggio cui attribuire il lavoro oneroso e le colpe per tutto quello che non va. Fortunatamente non dappertutto è così, ma gran parte della mia esperienza professionale mi ha portato a queste amareggiate conclusioni. Era ingiusto il trattamento riservato nei secoli scorsi al bracciante, che spesso era analfabeta, ma non per questo privo di ...

La rivolta degli infermieri

... ed ecco il secondo articolo di un'inchiesta giornalistica che ha tutta l'aria di essere seria e di continuare. Il buon giornalismo, d'altronde, è questo: ci mostra la realtà che, talvolta nella sua crudezza, è ben diversa dagli stereotipi radicati nella mente della gente comune, di tutti noi che magari ci formiamo i nostri costrutti personali su determinati argomenti, partendo da informazioni di seconda mano. Il quadro che si profila credo sia emblematico non soltanto di Torino, bensì della realtà di molti ospedali italiani. La rivolta degli infermieri di Salizzoni Strumentisti sul piede di guerra al centro trapianti: «24 le ore lavorate nell'arco di due giorni consecutivi» RAPHAEL ZANOTTI TORINO Era nell’aria. Dopo il Regina Margherita il primo ospedale da cui sarebbe partito un esposto sulle condizioni di lavoro degli infermieri sarebbe stato quello delle Molinette. Quello che forse non ci si aspettava è che i primi a ribellarsi sarebbero stati gli infermieri di...

Infermieri schiavi dell'ospedale

Riporto due articoli significativi sulla condizione degli infermieri negli ospedali italiani, articoli che dovrebbe far riflettere chi ancora pensa che lavorare nel pubblico significhi spassarsela. Opinione che sembra largamente condivisa anche nelle stanze del potere. La fonte è il sito del quotidiano di Torino La Stampa . Ecco il primo articolo... Infermieri "schiavi dell'ospedale" E' di 16 ore al giorno il doppio turno previsto dal Regina Margherita RAPHAEL ZANOTTI TORINO Avvertenza: i nomi sono rigorosamente di fantasia, le storie no. Nude e crude, così come ce le hanno raccontate nei bagni, dietro l’angolo di un corridoio, nascosti da un anfratto, gli infermieri dell’ospedale Regina Margherita. Perché sembra incredibile, eppure anche qui, tra alberi, orsetti e farfalle disegnati sui muri dell’ospedale infantile, c’è chi ha paura a parlare. L’esposto sulle condizioni di lavoro partito dal piccolo nosocomio ha innescato un effetto domino. Presto anche gli infermier...

Carenza di infermieri? Balle. Ci sono, ma sono imboscati

Ormai il problema della carenza di infermieri è diventato simile alla peste manzoniana: tutti alla ricerca dei possibili "untori". Novello don Ferrante, per lo stimabilissimo prof Mauro Salizzoni, responsabile del Centro Trapianti all'ospedale Molinette di Torino, per altri versi professatore di idee generali politically correct, la crisi degli infermieri non esiste. La verità è che gli infermieri ci sono, soltanto che il 50% di loro è "imboscato", protetto dal sindacato. E' quanto afferma in un intervista apparsa su La Stampa Web, nella rubrica-blog Stetoscopio . Personalmente, presumo sia vero che esistono nella sanità degli "imboscati", come d'altra parte in qualsiasi settore del Pubblico Impiego. Non ne ho, s'intende, le prove. Imboscati ce ne sono persino nelle aziende private e non solo in Italia. Sono perfettamente d'accordo che sia un fenomeno da combattere e non solo a parole. Sono d'accordo anche quando l'illustre me...